mercoledì 4 settembre 2013

Teorie del complotto - Generale Mini e HAARP

 

Il 27 ottobre scorso si è tenuta una conferenza in cui Enzo Pennetta, Antonio Mazzeo e il gen. Fabio Mini (che ha acquisito una certa popolarità negli ambienti cospirazionisti) hanno trattato la tematica della geoingegneria e delle guerre climatiche. Particolare attenzione è stata posta anche al complesso del MUOS in fase realizzativa, un argomento che negli ultimi tempi sta prendendo sempre più piede nei dibattiti per le sue implicazioni riguardo salute pubblica e salvaguardia ambientale. I video della conferenza sono reperibili a questi link

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=nhYE45cVhk8
http://www.youtube.com/watch?v=ICBUm8wtmBc
http://www.youtube.com/watch?v=RX5SY4orWxQ

Partiamo analizzando proprio l’intervento del Gen. Mini, personaggio che ha riscosso grandissimo successo negli ambienti dei teorici del sospetto grazie alle sue dichiarazioni su vari argomenti, dalla guerre climatiche appunto, al famigerato sistema HAARP, alla generazione artificiale di terremoti o altri tipi di cataclismi con tecnologie che sarebbero già disponibili e la cui efficacia è appurata. Mini apre però il suo intervento con una frase che non si è mai letta in blog complottisti, volutamente ignorata forse perché va contro la natura stessa di quella che è la parte preponderante di persone che seguono certe idee: al minuto 5:30 afferma infatti

<<Non prendiamo tutto per oro colato: andiamo a verificare se ci sono delle basi scientifiche dietro a certe manifestazioni>>

Basi scientifiche appunto, che speriamo vengano fornite nel corso dell’intervento, e verifiche soprattutto. Subito dopo c’è un’altra mazzata al mondo dei fanatici del sospetto, con riferimento alla branca che si dedica al fenomeno delle scie chimiche:

<<Prendiamo le scie chimiche…Prima di insistere sull'argomento siccome io obbiettivamente non ho prove, NON HO NESSUNA PROVA, e siccome obiettivamente tutte le prove O LE COSIDDETTE PROVE che trovo su internet SONO TUTTE QUANTE DI PARTE, vengono da determinate fonti non troppo attendibili…Voi che siete a Viterbo (riferendosi ad un gruppo che gli chiedeva di affrontare il problema, ndr) perchè non fate fare all'UIversità di Viterbo una bella analisi spettrografica della scia? Non c'è bisogno di mandare un uomo sulla Luna. Non mi hanno più risposto…>>

Lapidario. Del resto ha tirato fuori il nodo cruciale della questione: analisi che abbiano una valenza scientifica oggettiva ed inoppugnabile. Chissà come mai i complottisti quando venerano Mini come un idolo che ha avuto il coraggio di ergersi contro il sistema con le sue dichiarazioni si scordano di queste sue parole. E chissà come mai si prodigano nel diffondere le sue dichiarazioni su queste tematiche, quando Mini per sua stessa ammissione non ha le prove che i teorici delle scie chimiche abbiano ragione. Dalle mie parti la chiamavano manipolazione.

Proseguendo nel video Mini affronta tutta una serie di questioni tra le quali la capacità degli ambienti militari di indurre artificialmente variazioni climatiche proprio a scopi bellici. Nel farlo Mini fa riferimento alla Teoria del Caos e alla sua più famosa raffigurazione, l’effetto farfalla. Questo concetto, di caratteristica CASUALE e non deterministica (ponete attenzione a questo aspetto), viene poi ripreso per rafforzare la tesi che interventi artificiali anche piccoli in determinate zone possano provocare cataclismi non direttamente proporzionali in termini di intensità in altre zone del pianeta.

I conti tornano quindi? Si, ma solo se stavate aspettando che vi si dicesse solo quello che volevate sentire. Tutti gli altri un po’ più attenti e meno prevenuti dovrebbero già essersi posti una domanda: è un esempio pertinente? La risposta è no. Innanzitutto citare la teoria del caos per trattare fenomeni macroscopici lascia il tempo che trova: non si riesce a dimostrare nulla in questo modo e men che meno si riesce ad individuare univocamente una causa scatenante. Chi ci può dire se il tifone che ha colpito una zona X sia stato causato da un’azione umana in una zona Y piuttosto che dal battito d’ali di una farfalla in Z?

In secondo luogo quando si parla di teoria del caos, quindi degli effetti che variazioni anche minime possono avere sul risultato finale, si fa sempre riferimento a stati di equilibrio che sono previsioni del sistema a lungo termine verso le quali il sistema converge. Niente a che vedere quindi con quelli che possano essere gli scopi bellici di qualsivoglia nazione, a meno che i suoi capi militari non si accontentino di “sperare nel risultato” (e nel tempo in cui viene raggiunto) come nella lotteria anziché agire per ottenere un preciso scopo.

Mini ci sta dicendo quindi che i mezzi per creare cataclismi su comando ci sono, ma oltre a cimentarsi in questo gioco di prestigio con l’effetto farfalla per cercare di rafforzare la tesi mediante ragionamento deduttivo non fa altro. Non cita studi di fattibilità, non ci da nessuna dimostrazione di quel che dice. Sostanzialmente gli si deve credere sulla parola. Il che risulta abbastanza difficile quando parlando di HAARP al minuto 47:20 ci viene a dire che è possibile riscaldare punti specifici dell’atmosfera o ionosfera (con nuovo riferimento alla teoria del caos dicendo che ciò implicherebbe cambiamenti climatici a livello globale), in evidente contraddizione con quelle che sono le leggi dell’elettromagnetismo ed in particolare della propagazione di onde visto che non è possibile con un’antenna trasmettere “in maniera puntuale” un segnale.

Ad essere sinceri qualche studio lo cita quando parla di uno scienziato neo zelandese (<<Tom o Thomas Birger>>) che sarebbe riuscito a generare artificialmente tsunami e ci dice poi di come sia possibile scatenare dei terremoti artificialmente andando ad agire sulle linee di faglia.

Dimenticandosi ancora una volta di fornirci i dettagli sul quanto sia realistico ciò che sta dicendo (per trovare una linea di faglia non basta sollevare un sassolino e seppellirci sotto un ordigno termonucleare) Mini afferma che esplosioni controllate in questi punti possono scatenare terremoti anche a migliaia di km di distanza. Effettuando qualche ricerca in internet però si trovano riscontri storici con dati annessi che affermano tutto il contrario e non lasciano spazio ad equivoci: al seguente link potete trovare una spiegazione abbastanza esaustiva della differenza tra terremoti generati da detonazione di ordigni nucleari e soprattutto il legame tra queste detonazioni e fenomeni sismici

http://geology.about.com/gi/o.htm?zi=1%2FXJ&zTi=1&sdn=geology&cdn=education&tm=229&f=00&su=p284.13.342.ip_&tt=2&bt=0&bts=0&zu=http%3A%2F%2Fwww.seismo.berkeley.edu%2Fseismo%2Ffaq%2Fnuke_2.html

Al paragrafo “What are the differences between explosions and earthquakes” infatti spiegano le caratteristiche del rilascio di energia nei due casi. Nel paragrafo successivo poi, “Can nuclear explosions cause earthquakes”, ci sono le testimonianze di studi di correlazione tra zone di test nucleare nel Nevada e terremoti verificatisi in California. L’ipotesi fu sollevata per la prima volta nel 1969 ma un raffronto tra i test e le scosse ha dimostrato che lo stress nel terreno generato dalla detonazione non si propaga oltre le poche decine di km dal punto di detonazione (contro le migliaia addirittura citate da Mini). Ciò non bastasse si è andati ad analizzare anche l’effetto delle onde sismiche generate, che si propagano a distanze maggiori con intensità via via sempre minore e considerate possibili cause scatenanti nelle zone di faglia. Anche in questo caso però non è stata riscontrata alcuna relazione diretta e quanto scritto fa decadere ulteriormente le affermazioni di Mini: esplosioni relativamente “contenute” quali quelle dell’ordine dei 40 kilotoni a grandi distanze generano forze 100 volte minori di quelle originate dall’attrazione gravitazionale del Sole o della Luna. Se queste ipotesi fossero lecite quindi dovremmo assistere a fenomeni sismici ciclici ad intervalli di 12 ore, cosa che ovviamente non avviene.

L’intervento di Mazzeo poi è principalmente incentrato su quelle che sono le problematiche di natura ambientale e della salvaguardia della salute pubblica in merito all’installazione del sistema MUOS che fa uso di campi elettromagnetici particolarmente potenti, perfettamente pertinenti. Non fa quasi mai riferimento ad ipotesi complottiste o di guerra climatica se non al minuto 39:30 affermando però

<<Anche io sposo la tesi del generale Mini, non abbiamo bisogno di proiettarci in teorie tra virgolette complottiste, abbiamo già gli elementi per indignarci (inquinamento elettromagnetico per la salute pubblica e della fauna e tutela del territorio, ndr) e dire che comunque già quello che sappiamo e abbiamo accertato è già più che sufficiente per dire "non ci stiamo">>.

Questi interventi sono stati ovviamente ripresi dai soliti ambienti a tema per tirare acqua al mulino delle ipotesi cospirazioniste quando basta un’analisi mediamente approfondita per rendersi conto che di sostanza cospirazionista non ce n’è. Al contrario, lo stesso Mini afferma che al 27 ottobre 2012 prove valide a sostegno della teoria delle scie chimiche non ne sono ancora state presentate.


David

1 commento:

  1. Quando ho visto sul tubo il video della conferenza ho pensato esattamente le stesse cose che hai scritto nell'articolo, David. Mini per loro e' un eroe, e se dice che non ha le prove o chiede di andarle a cercare, basta far finta di non aver sentito e continuare a gridare al complotto.

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