giovedì 29 agosto 2013

Teorie del complotto - La regolamentazione delle sementi



La principale preoccupazione sembrerebbe quella che, tramite l'introduzione di questa nuova normativa  che potete consultare qui :
http://ec.europa.eu/dgs/health_consumer/pressroom/docs/proposal_aphp_en.pdf
venga vietata la coltivazione di piccoli orti ad uso personale: una dittatura! Un abominio!
Ma sarà vero?
Come ci suggerisce questa pagina ( di un coltivatore schierato contro: http://www.realseeds.co.uk/seedlaw.html ) la legge inizia a pagina 25 e gli articoli di maggior interesse sono il 2,3,14 e 36.
Andando a vedere l'articolo 2, vediamo che:

Article 2
Exclusions
This Regulation shall not apply to plant reproductive material:
[..]
(b) intended solely for breeding purposes;
[..]
In primis si nota subito che la normativa non riguarda affatto i prodotti delle piante, ma solo il materiale riproduttivo. Inoltre la questione orto è sistemata. Di fatto, queste norme ( che riguardano principalmente l'iscrizione delle sementi in un registro nazionale in modo che vengano effettuati controlli di qualità), che ad un primo sguardo sembravano complicare la semplice coltivazione personale, non si applicano alle piante e alle coltivazioni per solo uso di coltivazione ( e quindi si applica solo quando ne si commercializzano i prodotti). Perciò tutti quelli che hanno un orticello non dovranno sbattersi per garantire la qualità delle loro sementi, il che è anche piuttosto logico: a che pro dimostrare che le sementi/piante/frutti sono di qualità ( cioè non si usano pesticidi vari, ad esempio) quando poi siamo gli unici a mangiarli? Perciò dire che:

"Ciò vuol dire significa che l’abitudine di conservare i semi di un raccolto per la prossima semina – pietra miliare per una vita sostenibile – diventerà un atto criminale. "
è una fesseria.

Però rimarrebbe in sospeso la questione dei piccoli coltivatori, secondo cui tale normativa richiederebbe uno sforzo burocratico insostenibile. Infatti, il problema sembrerebbe essere il fatto che si possano coltivare solo sementi registrate e non si possono più riprodurre sementi:

"Criminalizzare qualsiasi atto di riproduzione dei sementi in casa e rendere la popolazione completamente assoggettata alle imprese monopolistiche, che così potranno rafforzarsi ulteriormente? "

In verità la normativa non mette alcun vincolo  riguardo la riproduzione di sementi, eccetto che i prodotti che vengono venduti siano da sementi di qualità controllata ( quindi, iscritte al registro nazionale), come si evince dall'articolo 14:
“Article14

Requirement to belong to registered varieties
1. Plant reproductive material may be produced and made available on the market only if it belongs to a variety registered in a national variety register referred to in Article 51 or in the Union variety register referred to in Article 52.”

Nessun riferimento a limitazioni circa la riproduzione delle sementi, eccetto il controllo del mantenimento degli standard di qualità sulle sementi, eventualmente, dopo diversi cicli riproduttivi.
Se non bastasse, i piccoli coltivatori sono comunque tutelati e non obbligati ad alcun iter burocratico di convalida delle sementi.
In questo caso chiamiamo in causa l'articolo 36:
“Article 36

Article 14(1) shall not apply to plant reproductive material where all of the following conditions are fulfilled:
(a) it is made available on the market in small quantities by persons other than professional operators, or by professional operators employing no more than ten persons and whose annual turnover or balance sheet total does not exceed EUR 2 million;
[..]
2. The persons who produce niche market material shall keep records of the quantities of the material produced and made available on the market, per genera, species or type of material. On request, they shall make those records available to the competent authorities.”

Perciò anche piccoli coltivatori amatoriali (person other than professional operators) possono vendere senza alcuna limitazione o anche professionisti con meno di 10 dipendenti o con fatturato sotto i 2 milioni di euro ( e, per inciso, se uno fattura 2 milioni non è proprio un piccolo coltivatore). L'unico obbligo, in caso, è tenere un registro delle quantità e della qualità delle merci vendute.
In conclusione, questa normativa non:
- la coltivazione di orti per uso personale;
- impedisce la riproduzione delle sementi e non favorisce nessun cartello di imprese;
- pesa sui piccoli coltivatori che sono comunque esentati dai controlli e/o dai criteri di qualità
ma:
- permette un miglioramento della qualità delle sementi presenti sul mercato di aziende/imprese/operatori medio-grandi che finora si avvalevano di tecniche a volte anche dannose di coltivazione;
- permette il superamento della falsificazione delle indicazioni di qualità ( prodotti spacciati per biologici e invece trattati con pesticidi).

Perciò, qui l'unico abominio è il continuo perpetrarsi di disinformazione terroristica, ignorante e tendenziosa, l'unica dittatura è quella del web dell'ignoranza, della malafede e della deficienza.

Corrado

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